Homescapes. Dal reale all’ideale

Restare a casa ci consente di ripensare sia lo spazio domestico che il paesaggio domestico, microcosmi per un nuovo modo di vivere oltre l’abitare e l’edilizia.

DOCENTE
Paredes Pedrosa

ASSISTENTI
Luis Gallego Pachón

TEMA

Se il viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich osserva il mare di nuvole che circonda un paesaggio che mostra la forza della natura, il nostro viandante ora osserva un paesaggio interno, anche sublime, dove la forza della pandemia ci circonda. Il confine tra esterno e interno, tra urbano e domestico, si confonde e definisce i nuovi spazi e limiti domestici: mentre la casa diventa più pubblica, la città diventa più domestica.
Il nostro obiettivo nel WAVe 2020 sarà quello di immaginare e progettare lo spazio in cui viviamo dietro la covid19, il paesaggio sia interno che esterno, lo spazio che ci protegge, la trasformazione della casa originale come rifugio. Rappresenteremo il homescape come lo spazio di cui abbiamo bisogno, il nostro interno domestico, e il homescape come il paesaggio che vediamo attraverso finestre, il computer, balconi o terrazze.
Restare a casa ci consente di ripensare sia lo spazio domestico che il paesaggio domestico, microcosmi per un nuovo modo di vivere oltre l’abitare e l’edilizia. Definiremo stanze e mobili come un’estensione di noi stessi e non come pareti o oggetti. Integreremo gli spazi pubblici nello spazio domestico. La casa viene reinventata e migliorata, per essere, per lavorare, per vivere. Vivere il homescape sarà trovare il posto in cui lavorare senza doversi spostare, il luogo in cui annusare l’esterno senza dover uscire, stare con i nostri o da soli, per sentire dalle finestre il paesaggio della città ristrutturata.