Spaziatura pubblica. Ripensare e ricostruire la piazza urbana. I principali spazi pubblici richiedono nuovi pensieri e risorse di progettazione, ripensiamo e ricostruiamo i nuovi spazi pubblici / la nuova spaziatura pubblica

Dobbiamo progettare distanze fisiche invece che sociali

DOCENTE
Gaeta Springall

ASSISTENTE
Matteo Vianello


TEMA

Nella vita di una grande piazza pubblica due anime urbane condividono lo stesso spazio in tempi diversi: eventi eccezionali e pratiche quotidiane. Concerti, celebrazioni storiche, cerimonie, discorsi politici sono sempre stati in stretto collegamento con spazi pubblici e folla numerosa. Dall’altro lato, lo stesso spazio urbano ospita una vita comune più silenziosa (ma non meno simbolica): mercati, tavoli da caffè, venditori di giornali.
Al di là della loro antinomia, queste dinamiche urbane occupano e alterano lo stesso paesaggio urbano, producendo diversi processi che ora sono totalmente compromessi dalla pandemia globale.
Come prevedere il futuro delle dinamiche dello spazio pubblico? In che modo il progetto architettonico potrebbe sostenere le nuove restrizioni spaziali? Immaginari, la sicurezza normativa ed il dialogo con la scena urbana storica dovranno tutti coincidere con un progetto architettonico in piazze storiche italiane.
Proprio perché dobbiamo progettare distanze fisiche invece che sociali, l’architettura è caricata del compito di conservare la vita di queste due anime urbane: assicurare una dinamica informale in uno spazio pianificato necessario, abbracciando scenari eterogenei di congestioni e ordinarie solitudini.

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