Ripensare gli spazi pubblici. Uno scenario di adattamento radicale

Abbiamo bisogno di sistemi più efficienti, effettivi, flessibili e adattabili allo scenario per le future crisi.

DOCENTE
Myung Ho Lee


TEMA

L’attuale crisi del COVID-19 sta drammaticamente cambiando le città nel mondo.
Restrizioni nell’uso degli spazi e misure di distanziamento sociale per proteggere la salute pubblica. Molte persone si stanno adeguando alle raccomandazioni per la salute pubblica come si evince dalla eclatante desolazione dei paesaggi urbani di piazze, parchi, panchine, strade. Condividiamo l’incertezza riguardo la paura che il nostro senso di spazio pubblico possa essere trasformato permanentemente. Le persone viaggeranno meno per piacere e si concentreranno maggiormente sulla loro vita in casa. Gli spazi esterni, all’aria aperta e alla luce del giorno possono diventare più desiderabili, oggi più che mai, avendo ironicamente compreso l’importanza dello spazio pubblico.
Quando usciamo di casa in questi giorni, possiamo osservare sconosciuti nello spazio pubblico, sorgono domande: Come cambieranno le nostre relazioni con lo spazio pubblico? Come passare dal trasporto pubblico alle strade incorporate nel design dei nostri marciapiedi? Abbiamo bisogno di una nuova tipologia di spazio pubblico? Le trasformazioni temporanee sugli spazi pubblici viste durante l’attuale pandemia, ispireranno i nostri processi di design in una maniera più permanente? Questo workshop mira a evidenziare questi interrogativi interfacciandosi con il COVID-19 e il design pubblico, essendo possibile che questa crisi cambi radicalmente la nostra relazione con lo spazio pubblico. Come è cambiato il nostro approccio al design o ha bisogno di adattarsi?
Cosa succederebbe se lo spazio pubblico non fosse solo uno spazio verde vuoto ma un “sistema modulare e adattivo” che può anticipare e rispondere alla pandemia. Questo non solo favorirà la rapida creazione di servizi di emergenza come ospedali, centri per la quarantena, siti per i test e alloggi temporanei, ma giocherà un ruolo importante per le persone per riunirsi e impegnarsi per la comunità. Durante il workshop gli studenti sceglieranno la tipologia di spazio pubblico (piazza, parco, strada, giardino comune…) e attorno a questi e ai loro progetti esamineranno un nuovo toolkit di opzioni più flessibili, olistiche e reattive. Sì, non solo per indirizzare meglio la risposta alla pandemia ma la “nuova normalità”.
L’idea si focalizzerà sul ripensamento dello spazio pubblico e come l’architettura, il paesaggio e le attrezzature pubbliche possono essere adattate o costantemente costruirsi e ricostruirsi nello scenario da ogni progetto. Quando una certa catastrofe si svolge, abbiamo bisogno di un’architettura che sia più che solo verde. È chiaro che abbiamo bisogno sistemi più efficienti, effettivi, flessibili e adattabili allo scenario per le future crisi.

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