Isolati ma uniti. Struttura ricettiva di auto-quarantena

Un tema urgente relativo ai servizi in auto-quarantena è la sostenibilità finanziaria

DOCENTE
Soo Youl Lee

ASSISTENTE
Ju-Sik Yang


TEMA

La situazione ancora in corso, generata dal Covid-19, apre una nuova era e un nuovo campo per l’architettura e l’urbanistica. La pandemia del 21° secolo è differente dalla situazione generata dalla peste in Europa nel medioevo, in termini di trasmissibilità e misure mediche. A causa del Covid-19, molte persone nel mondo stanno vivendo seguendo il distanziamento sociale in casa per proteggere sé stessi e gli altri. Conseguentemente, la routine nella vita tanto a livello sociale quanto individuale, dovrà trovare alternative con il nuovo concetto di “UNTACT”
Molti paesi stanno sperimentando prove ed errori su come affrontare questa sfida, nel frattempo la reazione coreana è stata riconosciuta come una soluzione efficiente e ideale. L’obbligo dell’auto-quarantena è essenziale per la riuscita del controllo dell’epidemia in Corea. Questo sistema può esser messo in pratica grazie a un sistema di strutture ricettive nelle periferie, offerti dal governo e da imprese private
“L’auto-quarantena” è un’azione di isolamento di sé stessi, per due settimane, in luoghi controllati per osservare i sintomi dell’infezione. Tuttavia, la vita in auto-quarantena è praticamente priva di libertà, poco meglio che in prigione. Qui sorge la necessità di inventare qualcosa di nuovo che garantisca un certo livello di qualità della vita.
Un altro tema urgente relativo ai servizi in auto-quarantena è la sostenibilità finanziaria. Nel breve termine, le spese di gestione del servizio potrebbero essere pagate, come abbiamo visto fino ad ora, dal governo o dagli enti pubblici. Nel lungo termine però, dovrebbero essere stabilizzate misure finanziarie per fornire servizi permanenti. Cioè, dopotutto gli ospiti dovrebbero condividere una certa parte dell’onere finanziario.
Il servizio che stiamo cercando, concettualmente è simile al falansterio di Charles Fourier, ma equipaggiato di alta tecnologia, IT, AI, robotica ecc. Con una tecnologia aggiornata, il servizio di l’auto-quarantena potrebbe offrire diversi servizi, incluso la consegna e lo scambio di oggetti o incontri virtuali. In altre parole, oltre a vitto e alloggio, gli ospiti potrebbero scegliere programmi per il proprio piacere e necessità. Ad esempio, potrebbero partecipare a incontri on-line (anche incontri off-line, con le dovute precauzioni) o potrebbero lavorare per pagare la spesa del proprio soggiorno. Dobbiamo inventare una nuova tipologia architettonica e possibili programmi per la condizione di pandemia che potrebbero occorrere in qualsiasi momento.

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